Saturday, July 11, 2020
GIACINTO PLESCIA: ontopology sublime
GIACINTO PLESCIA
SUBLIME
ABSTRACT
Tr@nsontologi@ Sublime:
1-LA SUBLATIONE
ANASSIMANDRO
LONGINO-PLOTINO-KANT-BURKE
FRIEDERICH-HEIDEGGER
PAREYSON-PROUST
2-L' IMAGO SUBLIME
SCHELLING,HÖLDERLIN, K.D.FRIEDRICH
2.Tr@nsestetic@ Excst@tic@
3.Tr@nsdyn@mis Sublime
TR@NSONTOLOGI@ SUBLIME:
1-LA SUBLATIONE
ANASSIMANDRO
LONGINO-PLOTINO
KANT-BURKE
FRIEDERICH
HEIDEGGER
PAREYSON
PROUST
Pareyson disvelò l’intenzionalità estetica del sublime enigmatico quale Bellezza sublime della esteticità nulla, quasi fosse l'analisi topologico-transcendentale dell’esteticità sublime o sublazione superiore della conoscenza epistemica.
È l' esteticità sublime di Friedrich che si dà nell'imago nel fondersi abissale quale esteticità che si sottrae o si annulla, si nega o è l'abnegarsi della transcendenza fenomenica, per eventuarsi poi in sublime imago.
Friedrich libera la natura nell’esteticità della bellezza sublime si è di fronte alla bellezza che si rimette in gioco nel sublime, al sublime che si dà quale sublatione della bellezza ideale al di là della epistemica o fenomenica o noumenica.
Si delinea l'arkè della sublatione sublime, una gestell o struttura sublime della sublatione, o impianto dell'evento sul sentiero di una analitica dell'esserci o dasein-analytik assentemente presente in Kant, per interpretare l'analitica del sublime.
Si approderà nella sinuosa transontologia del sublime quale bellezza-sublime plotiniana o sublime-nella-bellezza heideggeriana, già assentemente compresenti nell'ermeneutica del sublime longiniana o burkeiana.
GIACINTO PLESCIA:sublation
.....................................
Leibniz pensò per primo che nulla c'è senza il sublime matematico o nulla c'è senza il sublime nella bellezza o il sublime nella transmonade. La sublatione transexcelsa si eventua già nella transmonade o archemonade quali singolarità o punti métaphysique, o sublation dei metafisici punti prioritari dell'essere delle transentità.
Qualsiasi transentità che è di per sé è costituito come transmonade.
Leibniz svelò la sublation excelsa della transelevatezza del sublime nella bellezza, non c'è bellezza senza sublime e non c'è sublime senza bellezza, anzi solo il nulla è senza sublime bellezza.
Il sublime è già nella bellezza giacchè la sublation si eventua nella transmonade afenomenica quale transexcelsa transinfinita nell'archemonade, o transapeiron sublatione nella sigolarità sublime della bellezza, non dopo o nel futuro nè post, ma sempre nella priorità transinfinita della sua essenza.
Il fenomeno della sublazione dinamica si transevidenzia, quale ideale della bellezza sublime, solo dopo essere già stato sublation della transmonade sublime.
Leibniz ci dà la svelatenza della sublatione o sublazione o essere sublata, quale essere sublime o sublimanza che si sottrae sublime in transinfinita sublazione o transublazione transexcelsa o sublanza o transublanza o elevazione o sollevamento o transelevatezza, che possano essere più facilmente comprensibili in termini di sublimanza, una sublime sublation della transvisione estetica:
GIACINTO PLESCIA: gi@cint8 sublime
.............
GI@CINT8 PL@
SUBLIME
ABSTRACT
1-LA SUBLATIONE:ANASSIMANDRO-LONGINO-PLOTINO-KANT-BURKE
FRIEDERICH-HEIDEGGER-PAREYSON-PROUST
2-L' IMAGO SUBLIME: SCHELLING-HÖLDERLIN-FRIEDRICH
3-MUSICA E FILOSOFIA: PLOTINO-PLATONE
4-PROCLO-IL MITO DI KALIPSO
5-L'EVENTUANZA SUBLYME E SUBLATIONE SUBLIME NELLA MONDITÀ
6-ERACLITO
7-L'EPIGENESI DELLA DYNAMIS SUBLIME O TRANSDYNAMICA TRANSUBLIME
8-PLATONE E ARISTOTELE
9-LEIBNIZ E THOM
10-PLOTINO E LA SUBLATIO SUBLIME
LA SUBLATIONE
ANASSIMANDRO-LONGINO-PLOTINO.KANT-BURKE.FRIEDERICH
HEIDEGGER-......... o la più sublime che la mente sia in grado di sentire, la più potente di tutte le passioni o la potenza dinamica o la volontà di potenza, è l'intensità transinfinita della sublatione o alterezza sublime dell'eventuanza.
..ontologica quale sublatione del razionale o del nous o della noumenica, o essere superiore.
Schelling,Hölderlin e Friedrich sono gli archegeta dell'imago sublime o la dispieganza della sublimità della transphysis sublime in sublatione trascendente Sublime.
GIACINTO PLESCIA:svelatenza
transingolarità del sublime .
Si delinea una gestell o struttura o impianto dell'opera sul sentiero di una analitica dell'esserci o dasein-analytik assentemente presente in kant, per interpretare l'analitica della transbellezza e l'analitica del sublime.
Si approderà nella sinuosa transontologia del sublime o sublyme quale bellezza-sublime plotiniana o sublime-nella-bellezza heideggeriana, già assentemente compresenti nella prima ermeneutica del sublime longiniana o burkeiana.
Si offrirà preliminarmente una panoramica delle contemplanze del sublime nella classicità, quale sublime della mathesis o pitagorico o platonico svelatenza di anassimandro sia nell'apeiron sia nell'archè, quale sublime dei quanta infiniti o del senza-fine e del senza-limiti o transapeiron: presente assentemente nell'analitica kantiana quale sublime matematico o gegenstand sublime, ovvero quale transentità sublime in transcendenza, presente solo nell'evidenza ideale della transpurezza sublime quale eccelsa e nobile magnanimità o magnitudine kolossale, sempre al di là del sensibile e del percepibile quasi fosse l'alterezza proustiana.
L'apeiron dei quanta però non è mai irreversibile: c'è sempre un senza fine infinitesimo o una abissalità senza fondale ove si dà diafanè la transvedenza del sublime quale klinamen o ab-scissa dell'archè o dell'evento in svelatenza o della transingolarità o transereignis o transvedenza della splendenza sublime.
GIACINTO PLESCIA: sublation
..................... sublatione  sublime della   transontologia  o   metaontologia con il pensiero di “oltrepassare la
metafisica”, o    svelare   la  sublazione   della    metafisica o   l’ontologia della presenza fenomenica e noumenica quale sublime  sublatione.............
GIACINTO PLESCIA:transplendenza
....................
....................................................
GIACINTO PLESCIA.transplendenza
....................dynon o fyon eraklitiano, quale essere abissale che si eventui senza fine, quale risplendenza sublime o transplendenza sublime o tramontanza: qui la transpurezza è transkatarsi e la sua transfenomenica suscita quel sentimento o quella tensione o quella intermittenza che tanta fortuna avrà nel pensiero di Burke e di .Kant, tanto da eventuare il transfenomeno del sublime o il noumeno del sublime, ovvero il sublime fenomenico e il sublime noumenico.
Ma nessuno si è ancora chiesto del perchè esista una musa della bellezza e non ci sia una transmusa del sublime.
Forse il pensiero di Plotino ci viene in soccorso per delineare nel mito di Kalypso la disvelatezza del transmito del sublime, quale transbellezza in transestasy instabile, fluttuante, fyon o dynon o transplendenza sublime in contrastanza transdelirante assentemente presente o che si sveli solo nell'infinito o nel senza-fine o nell'abisso del senza-entità dell'etere o che aleggi sempre entousiasta , nell'eventuarsi sempre ab-scissa dell'essere-sublyme in transmitica alterezza quale bellezza-sublime o sublime-bellezza.
Le interpretazioni della transestetica transestatica quell'eventuarsi dell'abissalità transgettano nel pensiero in mondità.
Quel che seguirà è intriso di quella transpregnanza e salienza in transplendenza sublime.
a) transestetica estatica
GIACINTO PLESCIA:splendenza
............................g sublime.................................... .....................
si è in presenza dell'arkè o transpriorità o transingolarità del sublime .
Si delinea una gestell o struttura o impianto dell'opera sul sentiero di una analitica dell'esserci o dasein-analytik assentemente presente in kant, per interpretare l'analitica della transbellezza e l'analitica del sublime.
Si approderà nella sinuosa transontologia del sublime o sublyme quale bellezza-sublime plotiniana o sublime-bellezza heideggeriana, già compresenti nella prima ermeneutica del sublime longiniana o burkeiana.
Si offrirà preliminarmente una panoramica delle contemplanze del sublime nella classicità, quale sublime della mathesis o pitagorico o platonico eventuato già da anassimandro sia nell'apeiron sia nell'archè, quale sublime dei quanta infiniti o del senza-fine e del senza-limiti: presente nell'analitica kantiana quale sublime matematico o gegenstand sublime, ovvero quale transentità sublime in transcendenza, presente solo nell'immaginazione della transpurezza sublime quale eccelsa e nobile magnanimità o magnitudine kolossale , sempre al di là del sensibile e del percepibile quasi fosse l'alterezza proustiana.
L'apeiron dei quanta però non è mai irreversibile: c'è sempre un senza fine infinitesimo o una abissalità senza fondale ove si autoeventui il sublime quale klinamen o ab-scissa dell'archè o dell'evento o della transingolarità o transereignis.
GIACINTO PLESCIA: transpoiesis LA MORTE NON E' NIENTE con video
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ontologia della poiesis di g.p. di monderose
maggia
che cos'è che dà magia al giorno?
che cos'è che dà magia al tempo?
che cos'è che dà magia ai sogni?
che cos'è che dà magia all'universo?
che cos'è che dà magia alla notte?
che cos'è che dà magia alle stelle?
che cos'è che dà magia ai suoi occhi?
che cos'è che dà magia?
magia?
maggio?
maggia?
che cos'è che dà magia a maggio?
che cos'è che dà magia al mito?
che cos'è che dà magia al silenzio?
che cos'è che dà magia all'anima?
l'essere?
l'interessere?
l'interesserci....essere assentemente presente essere presentemente assente....essere nella magia dell'essere, essere la magia dell'essere, essere magia in essere....? .
tenera è la morte.................................................................................................................................................................................di gpdimonderose.............................................................................................................................................
...........tenera è la morte quando s'annuncia con le stelle più belle............quasi fossero le sue pupille
volanti. ....................oh quanti giorni ancora e poi il nulla?......vedrò le sue pupille di
notte..........quando saliranno al cielo quali stelle................ohhh le regalo il mio nulla...perchè lei
possa colmarlo d'infiniti baci.......mah i sogni che aleggiano la morte sono già giunti in punta di
piedi...prima della fine dei tempi...............quando la follia approda al mattino...prima che la luna
eclissi e il sole canti le lodi al cielo....oh arriverò a sognare il vuoto....pieno...denso...di lei?
..................................Ahhh essere più imprevedibile delle onde, più libera dei sogni, più lontana
delle galassie...quale essenza errante nell'universo del tempo immaginario....................ah l'abisso
dei sogni ove ogni luce narra una infinità....quale essenza che possiede in sé
l'indeterminatezza...................Nell'anno della morte e della creatività...venne la dea per l'ultima
volta...nei secoli....................tra un secolo, disse, avrai un quarto d'ora ancora soltanto...e così nei
secoli che seguiranno....saranno infiniti quarti....lunari...per infiniti secoli................Veniva dalla
bianca neve e andava al mare...ove è inebriante naufragare....mi baciò per l'ultima volta...nel
secolo di un tempo immaginario.....forse...perchè la morte ha voglia d'arrivare in fretta al
traguardo.........al tramonto..quale principio....quale archè dell'essere...quale nuova inizialità dell'esserci...sì ma con chi?
 ......................................................................................................................Poiesis.....come  una  dea nel deserto.....come  una  dea  nel  mio  nulla...di  fuoco....apparve...solo di  sé....e non disse...nulla...solo  svelò  la  sua  misterica  bellezza....ah  un solo tempo  ci  è  dato  vivere...mentre  gli  universi  si  giocano  l'esistenza....a  volte  la  sera viene  d'incanto...senza  apparire  al  mondo, senza  pace, senza  terrore,  senza  volare....ascolto  con il senso  dell'attesa  le  parole  dell'incanto....che  fu...in  un epochè  di  dasein  e  di  morte...molte  volte pregai  anche io  di  salire  all'altezza dei  suoi  pensieri  di  ieri   o   domani...oggi mai  più.....amo  la  dea  degli  eventi...senza  averla  mai  vista....nè  udito  il  fascino  della  sua  phonè....molte  volte  la  sogno  così  com'era:  altera, fin  al punto d'infilzare  i  cuori  con la luce  dei  suoi  occhi  e  lasciare  alla  deriva  gli  esseri  della speranza.....l'accolse  morente...dopo  la  battaglia...e  l'incontrò  di  notte  alla  luce  degli  incanti.....canti?   Le  chiese.   Mai, rispose.   Ah  le  stelle ,  non sono  mai  lì  per  rispondere  ai  sogni..folli..dell'essere   ...............................................................................................................................................................................................................perchè  appaiono le  stelle?      Perchè  si  svelano  al  mondo?   Perchè    d'improvviso,  d'incanto...senza  attendere  né preghiere...nè  desideri?......perchè  quando  la  luce  scompare   e  le  ali  della  notte  paiono  avvolgere  ogni  orizzonte....ogni  evento...ogni  tempesta....solo  allora  la  stella  del creato  lancia  al  mondo  la  sua  seducenza...e  fa  volare  i  sogni  nella  mente....senza  luce...nè  splendore?...............perchè  l'altera  si  disvela  verso  sera, quando  ogni  speranza  del giorno è  nulla  e  induce  a  pensieri  disperati  e  disperanti?....perchè  la  stella  è  indifferente  ai  giorni  a  alle  notti  e  all'essere  e  alla  morte?   E  appare  solo  quando  la  sua intenzionalità  lo desideri?........ah  essere  accolti  nel genio  della  sua essenza  e  con sorpresa...quasi  fosse  una guerra  lampo................................alle  domande  lei  rispose  con un sorriso  indicibile:  chi credi  che  decida?    ..........sol io darò  inizialità  all'erranza   della  recreanza  e  poi  nessun altro.....gli  eventi  saranno  decisi  dalla  mia  mente....perchè  infinitamente  oltre  gli  altri  genii.......ah  vorrei  volare  anche  io  oltre  l'orizzonte  per assistere  al  magico  evento....ma  sento  che  la  notte  dissipa  le  sue  ombre....e  le  ali  non spuntano  al  calar  del sole..................forse  sarà per  un'altra  sera, quando  l'atmosfera  brillerà  di  nuovo  con la  luce  dei suoi  occhi  e  l'incanto  svelerà  all'essere  i  misteri  del mondo.......solo allora  la  dea  accoglierà  la  desideranza...perchè   solo  allora la  dea desidererà   salvarci................oh  ma  sento che  già  l'universo  imbruna  e  aldilà  del tempo  scelto  dagli  eventi   i  venti  secolari  trascorrono...col  senso  del  nulla:  prima?  Chissà?  Poi?  Ci  sarà?   Forse  con la  sua  imago lascerà  credere  d'essere lì  per  il nulla  ...ed  invece  è  con la  testa  nei suoi pensieri  e  con la  mente  nei  pensieri  della  divinità...con il corpo  nei  propri  desideri e  con la  mente  nei pensieri  del nulla....del niente....ma  mente  sapendo  di mentire, senza  venire  al mondo,  senza  essere  presente  all'essere.....   poiesis...........................................................................................................................................................................................................................................................................estasi......................................................................................................................................................................................quale  brillanza  in estasi  tra  i  sentieri  che  si biforcano,  l'invisibile  presenza della  divinità   s'eleva  e  ci  indica  la  via         della   destinanza.........aldilà...o  là  nelle  colline  tra  il  mare  e  il  cielo...lì  lei  offrirà  i  suoi  doni  all'essere  che  sempre  l'amò  e  che  lasciò  la  sua  vita  agli  inferi,  per  svelare  il sorriso  della  seducenza  ...che  riempì  la  sua  mente...ogni  attimo...dal  fuggente  al mai  giunto  in prossimità  degli eventi......non  c'è più  la  desideranza.....è  la  flebile  luce  del cero  che  s'offre  alla  assurda  essenza  del bruciare  per  esistere....ah  l'estasi  è  svanita  nel  nulla....nel  niente  si  vive  una  sola  volta....la  prossima  non ci   sarà:  né  in cielo,  né  nel  creato  dell'immaginario...ah  l'estasi  che  si lascia  consumare  piano...quasi  fosse  prelibata  delizia  della notte...la  quale  arriva  in punta  di  piedi  e  mai  lascerà  l'essere silente...con i    suoi  occhi  splendendi  più  delle  stelle  vicine  o  che  brillano  in lontananza  siderale.....ah  vorrei  aprire  la  porta  ed uscire  dall'incubo  che  assale ogni  orizzonte  e  lascia solo  il nulla  quale  unica  consolazione  della  sera  che  arriva  prima  del brillio  stellare....non lasciarmi  andare....alla deriva:  non giocherò  più  con la  sorte,  né  berrò  più  la  voce  delle  illusioni,  ignorerò  l'assenza  assoluta,  mitigherò  il vuoto  con il vento  dell'immaginario,  lascerò  alle  lusinghe  il tempo  necessario per  sparire...da  lontano  sognerò  le estati  senza  estasi, senza parole  per  parlare al  cuore  più  profondo  degli universi....e  chiederò  a  chi  lì  vi abiti  per  quale  ragione  la  luce  abbia  abbandonato   la  sua essenza  estatica  ed  ora  opprime  quale  ferita  della  mente?    .....ah  come  è  bello  amare  quando  si pensa  al  suicidio   al  mare....eri  il massimo  della  desideranza...ma  ora  rischi  d'essere  banale...ah il tempo  dell'esserci  può  essere  letale  ......................................................................................................................................................................................................................................................poiesis...............noi-a......lunghi  anni  son trascorsi d'incanto  ed  io  mi  dilungo  solo  per  attenuare  il  risveglio.....sento  la  sera  che  richiama  le  sue  stelle  e  la  luce  che  raccoglie  le  sue  ultime  visioni...per  sparire  e  riposare......ah  dove  andare?  Se  chi  si  vuol  raggiungere  ama  errare?   Altrove?   Là   ove  la  voce  non risuona  mai  nell'udito  del  cuore?  E  i  sensi  si  perdono  tra    infinite  varietà  come  fiori  senza  profumi   e lumi  con la  forma  delle ombre? Addio    ai  pensieri  che  giocano solo  con le  illusioni  e  lasciano  all'incanto  le  uniche  voglie:  tanti anni  luce  saranno mitiche  immagini  stellari? ................ah  il profumo  della  sua  partenza  è  intenso  come  quello  del  suo arrivo.  Sognerò  d'essere  aldilà  dei  paradisi  perduti  per  delirare  con il peccato  e  il senso  dell'essere...in un altro  mondo.......chi  parlerà  alla  sera  e  chi  alla  luna?  Mai  si  saprà.  Conservai  i  raggi  di  luce...unico  regalo  degli  anni  della desideranza...e  scoprii  alla  mia  mente  la  pesantezza  della  noia  del tempo:  ti  pervade fin nell'essenza  dell'essere...quale  abisso  oscuro  che  scava  dentro l'exsistenza  per  colmare  il niente.....ah   l'abisso  che  s'insinua  denso  d'oscurità...abitato  dalla  noia  più  atroce  ...quale  assenza  assoluta  del  suo  s-guardo  astrale...che  male...ora...ma  non vale....presto  sarà  diverso...lì  nell'universo  che  non c'è  più...nè  mai  più  ci  sarà...chissà?   ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................poiesis......la  sera  del  dì.............ah  ascolto  i suoi  passi  sul  selciato  della  catastrofe  con i  pensieri del corpo  più  dolce  dei  sogni...solo lì  tra  la luna  che  s'imbruna  e  la  sera  del dì  dell'evento   sorgerà quella  luce che  incanta  anche  la  notte  più  buia  e  più  tersa  dell'anno......chi  sparirà  per primo?  Forse chi  apparirà   tra un mito  e  un sogno?  O  chi  lancerà  un sussurro più  profondo  d'un abisso?  Oh  la  vertigine  dell'assenza  prende  i  sensi  e  l'essere  vacilla  sull'orlo  della  propria  voragine  infinita   e  guarda  il nulla   attante  in deriva dell'universo:  là  ove  è  perso  ogni  senso  e  la  noia  regna  con l'impero  dell'assoluto .....ah  avessi  avuto almeno  il tempo  per deridere  la  mia  vita    mia  vita  mortale  ed  osservare  la  fine  dell'essere  nella  profondità  della  propria  essenza  con quella  leggerezza  che  invita  al  disincanto,  oggi  non sarei  qui  a  tremare  per  il niente  che  s'inabissa  nell'essenza  dell'essere  e  lo  riempie  di  noia:  con la  densità  che  rende  estatica anche  la bellezza  terribile:  perchè  la  catastrofe  che  tutto  divora  ora  dimora  nel nulla ...là  in fondo  ...nell'abissale  icona  dell'essenza  imago....là  nell''abissale  catastrofe  insita nell'essenza  dell'essere  la  noia  assoluta  abita  sovrana....ah  l'angoscia  che  pervade  l'essere  quando    il  nulla  precipita  nell'abissalità  e  s'installa con l'estasi  desistente.....lì  abita  il vuoto  catastrofico  che  inabissa  il  senso  del niente.......ah il  sommerso  che  inabissa  l'immerso...è  la  catastrofe  che  capovolge l'essere   e  lascia  prevalere      il  niente.....una  piccola  increspatura  dà  l'entusiasmo  al nulla...nell'emergere  alla  luce inabissando l'essenza della  storia   e  il senso  della  storia ...quale  storia  del senso  del nulla  ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................eroi.....là  ove  abitano  coloro che  son  morti  d'amore  regna  la  dea....che  li  accoglie  danzando.....non è  un paradiso,  né un inferno,  né  un limbo, né  un purgatorio...gli  eroi    morti   abitano  il  luogo  della  gioia  in fiore.....non è  un luogo  sacro  perchè  sacro  giacchè  gli  dei  li  hanno  sacrificati,  è  una  topia  d'attesa  della  divinità:  sono  stati  abbandonati  lì  per sempre......non desiderano  ritornare  nel mondo  ,  né  aspirano ad  un altro  mondo.    La  vivenza   degli  eroi  morti  per amore  continua tra  il colore  e  i  profumi  della  dea  che  li circonda con l'unica consolazione  possibile:  essere stati  amati  dagli  dei  tanto dall'essere  uccisi....ma  perchè   gli  eroi  morti  d'amore non sono stati  destinati  in un aldilà  comune?  Perchè  la  dea li cura    come  se  fossero  vivi?  Fiori  tra  fiori?   Ah  lì  l'assenza   invade  la  mente  e  la riempie  di  presenze  simili  all'assenza  o  al  nulla.   A  niente  giova  pensare quale  sarà  la  destinanza...in una esistenza    ove  al nulla succede  il nulla....senza  posa,  né  timore che  al senso  del niente  prevalga    una  ipotetica  salvezza.   A  cosa pensare  quando nulla  è  possibile   per  sedurre  l'essere  .....meglio  chiudere  la  mente per  precludere  qualsiasi  desideranza  per placare  i dolori  del senso  del nulla.      Ancora  un attimo  e  tutto  scomparirà ...e  i  ricordi saranno  abitati  dalle presenze  fantasma  parlanti  la  lingua  dei morti.   Si  spera  d'accedere  subito alle  prossime  stagioni...senza  attendere eventi  che  preannuncino  già  incontri  nefasti.  Alle  volte  è  possibile  ascoltare  la  voce  severa  e  lontana....ma  il senso  dei  desideri  è  sempre  rivolto  verso  altre  stelle e  altri  eroi.....con la  mente  ancora densa  di  pensieri inutili  si  decide  di  lasciare  a  chi  sappia  meglio  abitare  il mondo, la  gloria, la  destinanza.  Mai  più  si  sognerà  l'essenza  degli  sguardi,  mai  più  s'ascolterà la  voce  che chiama  perchè  da  sé  non si sente troppo  desiderata, mai più il vuoto denso d'essenze  sarà  abitato dalla luce generata dal nulla....ah  dea...ah  dee...perchè  ci  avete  abbandonati? ...................................................................................................................................................ice-berg.....................................................................................................................................................ah  l'incanto  che  ci  prende  quando  la brillanza  si  svela  al  nostro  sguardo  e  s'erge  più  bella  delle  meraviglie  del mondo...............................................................................................ignari  lasciamo  partire  un soffio di  desideranza  che  increspa  ed  aleggia...d'improvviso  l'immensità  vacilla,  barcolla,  danza all'interno  del  magico  equilibrio...ed  ancora di  più  ci  incanta....quasi  ci  fosse  una  corrispondenza  con il nostro  soffio della  vivenza:  quasi  volesse  danzare  tra le  onde  da  amare.    Ah  mai  illusione  balenò  all'orizzonte  più  terribile   che  bella:  d'incanto  così  all'improvviso  tramutò  gli  eventi: d'impeto  ammainò  e  riversò  la sua  essenza  nelle  acque  agitate  e  tempestose:  un immenso  fragore  s'udì  in tutti  i  luoghi  del globo  e  lei  inabissò tracimando con moti  ondosi  altisonanti  mai  visti, né  uditi................quel  che  fu la  più  stabile  che  si  conoscesse spro-fondò  negli  abissi   con la  sua  orgogliosa  vivenza  glaciale.  Ah  la  catastrofe:  un soffio può far capovolgere  le  immensità  più  eccelse...tanto da  generare  l'attante  che  farà  naufragare  l'esserci: è    il soffio  dell'essere che  genera  la  catastrofe per  mutarsi  in essere  abissale.   Ah  il soffio di  desideranza dell'essere si  dà  quale  catastrofe esistenziale,  prossimità  del naufragare, quale  destinanza  dell'essere  per la  morte.  Alla    presenza  dell'essenza  dell'incanto..al balenare    del  miraggio  bianco e  immenso l'essere  s'eventua  quale  estasi, quale  respiro    che  sente  la  vicinanza  della  meraviglia...ma  quel  soffio  di  vento farà  vacillare  l'immensa  esistenza  glaciale.   L'equilibrio  fondante  la  stabilità  dell'esistenza  dell'essere  si  svelerà  oscillante e  risonante.   Una  risonanza  infinitesima  genera  l'abisso  ove  l'essere  naufragherà: dall'incanto    alla  morte:  dal miraggio  al  naufragio.   Ah  l'abisso  che  si  disvela  nella  sua  ellittica  curvatura: si vive solo la  superfice  del mondo trafitti dal raggio del nulla ed è  subito  morte...l'essere  è  solo  sulla varietà  sferica trafitto  dal raggio  abissale...ed  è  subito  aldilà............................................................................................................................................................................................................................................................poiesis...........sogni    da  vendere..........................................................................................................................................distese  le  sue  intime  essenze  mentre  disvelò  al  tempo  il suo   essere  nuda  al  mondo...............ah   essere  in     nuce, ah  essere  in luce....ah  lunghi  anni sulle  ali dell'estate  sono state  le  sole  volte  in cui  la vita  sorse  senza  dinieghi  né divieti.  Ah  le  ore  grandi come  un secolo, ah  le  cose  piccole  come  galassie,  m'apparvero scarse di anime  come  nuvole  d'un  giorno  assolato  e  solo  scorto dietro  l'angolo della  morte..................................la sorte  verrà  ancora  a  spiegare  la  nostra  mente,  mentre  le  nubi  lanciano  alla  terra ombre  colme d'attesa  e  di  tormenti.  Sento  già  la  gioia  che  s'avvicina  a  passi  lenti.  Ma  menti?  Ah  le  montagne  viola  o  lillà...ah  la  notte  lì  là  in prossimità  della  mondità  con la  velocità  della  destinanza....più  rapida d'un uccello  da  preda....mi  prenda...prenda...predante  la  preda  fuggitiva  lì  là, che  al  fine  si  dà,  giacchè non ce  la  fa....................................................................................................farò  ancora  in tempo  a  spengere  le luci  prima del sonno  dell'attesa  e  del riposo: denso di  sogni  ed incubi  e  vuoti  di  mente.....................è  ancora  giorno e  il sole  tarda a  lasciarci, sarà  ancora  preda  della  nostalgia della  bella  estate  che  si svela alla sera  con l'abito delle  stelle  fisse, mobili, cangianti  ma  senza  tanti allori  per  piangere  e  per sognare: con la  sorte  oltre  la  morte..............................................................................................ah  ho  ancora  sogni  da  vendere  e  gioie  da  acquistare...ma  non so più se  fare  il mercante  o  il  ludico  creativo  o  se la  luce  segua ancora il destino  dei  viventi  o  la  nostalgia  dei  morti.      Proverò  ad  essere  un fuggiasco con la sera  dietro  le  spalle   e  la  notte  buia quale vivenza......ma  sarà una  nube  nera  come  l'incanto  della  morte  ad  avvisare  le  ultime speranze  con il  fascino  del nulla..............................................................................................ah  udrò ancora  il sole  cantarmi  le  melodie dell'amore che  lascia al  mondo il mistero dell'evento....ma  all'ultima  ora la  destinanza ci  sorprenderà  con la  fantasia  dei  fiori  e  la  luna  da  sola apparirà  all'orizzonte  degli  eventi: ci lascerà  sognare  senza  farci  del male: con la  follia  negli  occhi......................................................................................................................ah  come  è  vuota la  notte  senza  i  sogni  dell'impredicibile.    Ora  son trascorsi  millenni  luce   e  dell'attimo  del cosmo  e  dell'universo  non c'è  traccia:  nulla, né  del nostro  destino, né  della  nostra  vita così  densa, così  tersa, così  casta, così  vicina  al nulla  e  senza  fasti..........correrò ancora un'altra  volta per   raggiungerla  con le ali del destino........e........l'ultimo raggio che  provenga  dall'aldilà......e.........insegua  senza  sosta  una  luce misteriosa  e  senza  senso......................poi mi  volterò ancora una  volta  per  vedere  gli  occhi  di  chi  decise  la  sorte  del mondo.........prima  che  sia  fuori per sempre  e  senta l'inaudibile  con la musica  delle  note  del nulla....o....con i  sogni   abitati dagli  occhi  dell''essere...............................................................................................................................................................................................................................................................................sub-lime......lei  è  sublime.....amante  del  disordine..in lei  c'è  la  leggerezza  ma  anche  la  tristezza  d'una  nuvola  a  primavera.....lei  è  sublime  amante  del  di-venire ...in lei c'è  la  luce...ma  anche  il buio  atroce  d'una  nebbia  siberiana....lei  è  sublime  nemica  delle  tenebre....è  caotica come  il sole...ma  le  piace  il  perielio  di  venere.....non saprei  bene  se  le  piace  la  nostalgia  della pace  o  l'ira  della  vittima  che  tace.....ma  sublime  lei  è  e  sarà.......................................................................................................................................................................................................non  mi  sognare............ho  le  labbra  grosse  da  attraversare,  la  sera  o  al  mattino:  non fa  differenza,  tanto  ci  sarà sempre  chi  avrà  gli  occhi  per  ridere  e  lo  sguardo  finto  metallo  con la pelle  di  coccodrillo.   Ogni  sera  al tramonto  alza  gli  occhi  al cielo  e  pensa:  quando  era  nera  la  mia  giornata....tant'è  che non riuscivo  mai  a  sapere  quando  il lunedì   venisse...il  tre  o  l'otto   o  il sei....sono?   Sì, sì, ancora  un  altro  poco  ed andrò  a  dormire....sognerò gli  occhi  tristi  della  sera  e  la  luna  mi  farà  compagnia,  col  raggio  blu dell'estate  e  col raggio   rosa  dell'autunno....ma  non mi  sognare..........non ti  farà  bene sostare sulle  piazze  di  notte  e  cantare come  i  grilli  dei  conventi...e...le  sere  passate  ad  urlare: dio, dio, non molestare  gli  organi e  i  letti  e le  strane  passioni  dei  gatti.....AH  gli  occhi di  metallo lucido li  ho  visti  una  domenica  pomeriggio  in vitro...in vetro...dietro  le  vetrate  virtuali....ma  non mi  sognare...mai  più.....o  i  sogni  non ti  lasceranno  più..........................................................................................................................................................................................................................................il tramonto  dei  sogni.............io  li   guardavo  e  lei  con il  fare  incessante  delle  lepri  apriva  i  cassetti  dei  sogni....non ti  destare...mi  sorrise  l'alba:  è  il tramonto  dei  tuoi  sogni. Fra  un  poco  verrà  la  sera  ed   uscirai  di  qui  libero  come gli   uccelli  del mare  che  vanno a  pescare di  notte  il  sangue  blu,   ma  lei  non ci  sarà  più.   Adoro ancora  la  sera restare  a guardare la  notte più  buia,  con le  stelle annoiate  d'essere fisse  e il  creato che  è  lì che  attende  i    desideri  dei  nostri  sogni.   Ancora una  volta  e  tutto  sarà  scomparso sulla  faccia  della  terra...non c'è  più  pioggia,  non c'è  più  luce,  non c'è più  un santo  che  ti  produce un miracolo stanco  o  appena più  in linea con l'orizzonte e  l'universo....ah   io  mi  sentii   persa  tra  le  sue  braccia  forti  come  una  gru  a  primavera....ma  c'era  il  sole  e  c'era  il  mare  e  a  me  veniva  voglia  di  cantare  le  nenie  da  bambina, quando  l'età  incrina  e  la  soglia tra  la  vita  e  la  morte   torna  a  vacillare....ti  manderò  un bacio  postale...quelli  con i  timbri  di  fresco,  con le  scale  attorno  e  le  scorie  del  tempo appese  come  coriandoli  a  carnevale.  Ancora  un solo attimo  e  poi  potrai  morire: mi  guardò  con  gli  occhi  più  lucenti  della  semisfera  del  circolo  polare  artico ,  ma  non si  smosse  dal  suo  destino.  Subì  ancora  una volta la  sorte  avversa:  aveva  un  diadema  con la  gonna più  vaporosa  della  serata,  di  quelle  che  quando  ballano  fanno  vacillare  il  mondo  e  il  cuore...e  si  inizia  a  tremare  come  se  si  fosse  sottozero  all'equatore.  Oh  la  musica    era  bella  sì,  ma  si  cantava  da  folli....con l'orchestra  che  suonava il  rock  dell'infanzia  maledetta  e  le  gonne  che  volavano  senza  pantaloni   e  senza  senso....ma  quella notte  non si  lasciò  alla  sorte  il  privilegio  di  fare  le  scarpe.  Capii  all'improvviso  che  il tempo  della  giovinezza  era  pallido  e  il tempo  del sorriso  già  dietro le  spalle  dei vecchi  platani  d'un giardino  verde  e  rosa,  blu  e  glicine,  lillà...lì....là...quando  sorgerà ancora  il tempo  della  pazienza  fuggitiva  e  secolare,  quando  la  sorte  guarirà  gli  incubi  che  accompagnano  la  luce  del giorno.  Quando  verrà?  Ora  che  non ci   sarò  più?  Oh    spinga,  spinga    forte:  il pedale  dovrà  tremare  con la  forza  d'urto  delle  navi  da  crociera  e  la  bellezza  degli  sguardi  di  fanciulle  prima  che  per loro  sia  già  sera  o  notte  fonda....addio,  addio,  affonda  pure  negli  abissi  del tempo...tanto non ci  sarà  mai  più  chi  le  darà  la  luce  dell'inverno  a  sole  spento.........................................................................................................................................................................................................nau-fragranze.....................................................................oh  mare.....mare....non  mi  lasciare  di  notte  a  naufragare...con  le  stelle  di  notte  che  guardano  le  volte del  creato  tutte  le  volte  che  il loro  sorriso  si  volge  al passato.....oh  non gridare  invano....tanto  gli  astri   sono  tutti  folli....oggi  ti  dicono  che  potrai  trovare  i  tuoi  sogni  nel  cassetto, domani  nel letto  e  un altro  giorno ancora  non si  sa dove  o si  speri  o  si  spara....attenda  pure  un altro  anno,  tanto  dovrà  arrivare  ancora  con lingue  piene  di  vento  e  la  chioma  nera  e  china  e  bianca...come  l'alba......ah  ci  sono  giorni  in cui  la  sera  non arrivi  mai  e  il tramonto  duri  il  tempo  infinito  che  serve  per  morire, nascere  e  rivivere  in altri  luoghi,  in altri  mari, in altri  universi....senza  sentirsi  persi,  né  tremanti  di  gioia  o  di  paura, ma  solo  vuoti....soli....come  il sole  nella  radura  della  foresta  nera,  nel cuore  del  continente  più  antico  d'ansie e  di  timori....come  quando  pare  che  non ci  sia  più  niente  da  fare  per  restare  ancora  in vita...oh  non mi  sogni  più   con la  gioia  del cuore  e  il  sorriso  perso  per  strada   mentre  si  cercavano  le  viole.    Non  è  ancora giunto il tempo  in cui  la  notte  avrà  lasciato  le  sue  spoglie  alle  stelle  e  vestirà la corolla  con i  fiori  roridi di  pianto.   No ,  non mi  sento  stanco:  è  solo  il  soffio  della  vita  che  mi  lascia.....accompagna  la  notte  con il dolore  della  morte  e  al  mattino  fugge  via  ....con  la  velocità  dei  sogni.....................................................................................................................................................................................................sogni ad occhi chiusi e ad occhi aperti..................................................................E' sveglio? sono le otto del mattino e la sua sorte sta partendo...non so più dove andare ed ho una gran voglia di morire....ma fra poco sognerò di entrare in quella luce che fin allora mi uccise...tutti i sogni...a occhi chiusi e a occhi aperti. Ma, la prego, non apra...perchè è la morte che mi attende con l'arma bianca e nera vicino al mare...oh no, no, non so soffrire...ma fra poco morirò e mai più la rivedrò...io la sogno sempre, sempre, oh come è dolce il tempo, oh come è forte il vento....ma lei fermare non si può e dove andrà...non lo so...ma non si volti mai, non si giri e ri-giri mai...giammai vorrò che i suoi sogni siano spenti come i miei...non si fermi più. Sento già suonare. Quella porta è già aperta e il sole dell'infinito già splende in altomare...mi vien voglia di gridare, ma la mia voce non suona più, le mani e i piedi sono immobili..come il respiro...il mio povero cuore non mi batte e ri-batte più ed il mitico corpo giù si sente giù...giù, giù fin nell'abisso...da dove non non si sale più su...sussù non mi lasciare...non mi lasci, ma non si fermi...continui almeno lei a sognare...ad occhi chiusi o ad occhi aperti...tanto per sognare non serve guardare..........................................................................................................................................................................................................................onde     fuggitive..............................................oh  lei mi spinge  oltre quel tempo della vita mortale,  lì   ove le  onde  fuggitive e stanche varcano le soglie dei sogni  e sostano  un istante infinito per contemplare le bellezze lunari...l-un-a-ti-ke?            Oh si lasci guardare...è     bella solo come il sole all'alba  ....che  non guardo  mai,  perchè  mi piace  di  più  sognare  il sole  tramontante,  con i suoi raggi  ultraviolentiviola  che  volano da qui  a  lì  senza il timore delle distanze  o degli  ostacoli  o  delle remore  o  dei dinieghi  o  delle  maldicenze o delle  fatture  magiche  o tragiche  o sadiche....sadomasy?  massì..ma  che sia  solo  virtuale.    Lei  farò  soffrire..ci  ri-penserà ...si dà?  si  darà ? si  sottrae...si  kripta...eh...si dekrypta...si  vela   e  si  disvela...è  la verità    bellezza...la legge  dura  della  dolcezza  del  sublime....un nobile  fenomeno  della  seducenza  astrale...le stelle  son lì  solo  per  farsi...con-templare.....guai  a  chi pro-getti  la  prossimità    nella  loro intimità ....ikaro-docet...caro....karo?  non mi  ha mai chiamato  così  cara....kara?  ecco  sarà più  cara  delle stelle...anzi  la più  cara  delle  stars...così la  finirà ...di  farsi  del  male  da  soli...soli?  sì,  sì...lei  e tutti quei  maledetti genii che abitano il suo  corpo...così parlò  prima del diluvio universale....niente  male...aldilà   delle stelle e non solo  quelle....ma di  sola  bellezza non si salva  il mondo.... Oh..non è¨ così?   Oh  si  lasci amare...è  dolce  come  il mare  salato...ma di  dolcezza si vive una sola volta....Oh...ci  regali  un  sogno...vuoto come la grazia pregnante dell'universo denso  d'incubi e di orrorose tragicità.....Oh  si  faccia spogliare  per irradiare l'intermittenza aurorale  del  miraggio  boreale  quale brillanza astrale,  ma di luci  soffuse e terse  si può   anche  perire o svenire,  o sbranare dall'eroina  versus semidei...Ohh..oh si lasci  affondare... è sublime  come le stelle,  ma quelle  non se  ne stanno  lì   a  guardare:  son  fisse,  mai  fesse,  ma fissate...replicanti, klonanti la medesima melodia armoniosa e tediosa  mormorante:  domani....domani?  sì,  sissì ....domani...potrà   annegare  o volare,  o  morire  o  soffrire  ....ma  non mi  lasciare....non mi lasci  mai  più....le stelle  amano essere  viste a  distanza  siderale...guai  a  toccare il  fondale  universale,  si  può    s-pro-fondare  nell'abisso,  senza  mai  più  tornare tra  l'aurora  e  l'infinito...finito?  è  già    tutto irreversibilmente  terminale?   Oohh...non  mi lasciare....non mi  lasci  più,    anzi  si  lasci  attraversare senza  fiatare,  come  già  si lasciano oltrepassare  i suoi  occhi  dalle intermittenze  delle  desideranze....ke  danze...con il sorriso  sornione  della perfida albione,  appena  baciata  dalla fortuna  bendata, anzi  cieca   come la sua anima  dis-animata,  che  corre e fugge  via, per  non tornare  mai alla deriva...strane onde fuggenti...saranno le  superonde  della stranezza...che  spezzano e frantumano la spazialità -temporale...ma  così difficili  da catturare  dai  sincrotoni  superquantici?  Quanti  quanti  ancora?  Chissà....è l'indeterminatezza   della  stranezza    bellezza...............................................................................................................................................................................................................................................................................spro-fondatezza..............non ha più senso ascoltare le voci degli abissi della memoria dei ricordi deiii....non ha più senso alleviare con il miele eterno.. con la desideranza della morte...ah si inveisce ogni volta , quando appare il suo sguardo....................................non ha più senso spendere le lacrime della noia senza ascoltare la voce dell'aurora: che sale saliente ogni volta che l'esserci muore....ho anche io lasciato alle luci della notte il vago sopore dell'anima morente, in mente....ah verrà la morte ed avrà gli occhi dell'eternità ..............................ho sempe ascoltato la voce dell'anima: in silenzio: senza il clamore dell'eternità...non ho più i sogni da vendere, nè vendette da sognare, nè ricordi da regalare a chi viene e và soltanto per mostrare il volto del bene o il volto del male o ambedue anfibologici.............................................la sapienza mi consiglia di sorridere, sempre, o per lo più ogni tanto: almeno quando la presenza della vivenza sfiora il fiore del tramonto............................................ah chi rimpiangerà mai più i giorni lontani dell'infinito ritorno del bene nel male? ho sognato anche io un giorno di maggio l'inizio della fine della noia....ma una sola volta vidi volare la luce dell'eternità , quando la sera mi svelò   lo sguardo della morte, con gli occhi sublimi della divinità ...non c'è più quella sera rischiarata dalla voce luminosa della tempesta perfetta...........................................................................................non c'è più tempo per sognare una luce antica e amica che ci ri-veli il senso dell'essere e, o, la deriva dell'infinito infinitesimo ritorno che mai, se mai, verrà ....ho soltanto avvertito nelle essenze kryptate del creato la luce della vicinanza lontana della morte vivente in proxymità  dell'exsystenza..senza arrivi e senza partenza, ma solo una vaga presenza...come la luce dei suoi occhi di là , dall'abysso infinito che mai mi lascerà   libero d'essere simile ai sogni pensati nel buio della notte animata...........................................................................................non ha più senso ascoltare il colore dei suoi occhi, se la sera la noia ci assale ed invade la memoria sognante....nel vuoto spazio della notte c'è il nulla che canta con la voce della seducenza astrale: solo la vocalità    della morte ci può salvare...nel vuoto eterno del nulla, una sola fonè che canti: una canzone virtuale: su, sussù...non tremare...le stelle non stanno lì solo a guardare.....gli dei non ci hanno abbandonato abitano lì là    in un campo di giacinti, lillà ...in un campo di giacinti abitano gli dei...lì là    gli dei si gettano in un campo...in una radura fiorita di lillà , di giacinti...scendono in campo insieme agli eroi...in una radura luminosa di giacinti lillà  .......................................................................................................l'essere divino si getta sul campo di giacinti, lì là la ricamata seducenza degli dei si svela e disvela il rytmos divino che seduce le dee lillà , in una radura divina fiorente di giacinti...lì là ove l'essenza degli dei si getta, si dà , sì, sissì, la rugiadosa radura sanguigna, ruggiosa, brillosa, luminosa, imaginosa, seduce gli dei in un campo di giacinti lillà ..............................lì là si disvela l'aletheia, la verità si svela in una radura di lillà , l' essenza degli dei si svela sul campo, si dà  in campo lì là ....sì in quella divina radura il padre o la madre sono figli dell'essere...o sono figli di se stessi...la madre è figlia dell'essere, o la madre è figlia di sè, così come iddio è figlio di se stesso o il dio è figlio dell'essere o la dea madre è figlia di se stessa o la madredea madreperlacea è figlia dell'essere...la natura della dea è figlia dell'essere, la physis divina è figlia di sè e si dà   da sè , sì, si svela da sè , si getta da sè, si pro-getta da sè in un campo di lillà , si fonda da sè in una radura radiosa di giacinti lì là .......................................................................................................ah essere figli della radura vuota, sgombra, libera, disertata, annullata,annichilita, svuotata, diradata, in eterna diradanza...figli della pregnanza divina...figli della sua desideranza...figli della sua ontogenesi o dell'essere pregnante che si dà   da sè o    dà   sè o     dà   la pregnanza all'essere...................................................................................................ah la fanciulla pregnante dell'essere che dà luce e dà alla luce figli dell'essere pregnante o dell'essere creante in estasi in un campo di giacinti lillà... ...lì...là.... ...solo la dea ci può creare ........................................................ah..essere   disvelanza  della  monadea  vuota     in   exstasy,  quale deliranza  che  danza  nella  diradanza  sublime   dell'aletheia  dell'essere,  senza  il  nulla,  senza  dei,  né  eroi,  né  entità  o  superentità,  solo   il  suo evento  che si  dà.   Mi viene  in  sogno l'evento  della  dea che  si  dà  nella  diradanza  che danza con l'imago   dell'eternità  imaginaria.  Mi  viene  in sogno  con la  luce  dell'eterno  ritorno  imaginario,  all'alba  di  un  altro  giorno....ho  solo   un  ultimo   desiderio nei  pensieri  ma  non  mi  viene  mai in  mente,  né  oggi  né  mai.   Né  svenderò i   sogni a chi  si  svela  con  lo  sguardo    del bell'esserci   o a  chi  dissimuli  l'origine  del male  con la  luccicanza  dell'exystenza  senza  presenza,  o  solo  con  l'assenza,  mentre  sussurra  sempre  ai  miei  sensi  di  svelare  solo l'imago  sorrydente:   tanto  per  la ricerca  del  tempo  dell'eventuale  ritorno  c'è  sempre  innanzi  l'infinito.  Ho  solo  un  sogno  da  raccontare,  ma  non  lo  svenderò  per  qualche  virtù  virtuale,  ho  troppi sensi nascosti  e  silenti e  inauditi  e  indicibili:  forse  un giorno  aleggerà  nella  mondità  la  sua  eterna  presenza,   ma  è  già  sera,  è  già troppo  tardy  per credere  ancora  alle  fabule  con o senza  dormienty,  senza  sogni. Una  sola  volta,  se  mai ci  sarà,  forse  verrà  la  dea  con  in seno  un  sogno senza  senno,  insensato,  ma  non ci  sarà  più  il   tempo  per  sognare l'imago  imaginaria degli  eventy....giacchè  non  c'è  più il  tempo  imaginario dell'imago eventuale.   A  nulla  pensa  il  nulla che  sogna  o  immagini  l'evento  del  suo  infinito  ritorno  dall'abisso  animato,  ove  la  luccicanza  dell'evento  si  dà,  senza  nulla  chiedere...sino  al  terminale  dei  nostri  sogni  insonni  salienty  abyssaly,    come una kuspyde  imaginaria che attrae il  chiasma  eventuale...ahhh   l'evento  dell'essere  chiasmale...interattanza  dell'interagenza kuspydale........ ...................................................................................................................ewenty-sublymy                                     ......l'essere  s'eventua  da  sè,   senza  la   legge  che  non  c'è.....senza   il   logos   che   non  c'era,   senza   il   dio   che   mai  ci  sarà.....Ah   l'essere   s'eventua  aldilà   del  dio  che  non  c'è   più....ah   l'essere  si   dà   luce  da   sé....senza   il  dio  del  bene   e  del  male  che  non  c'è   mai  più.....ah   l'essere   s'eventua   aldilà  del  bene  e  del  male  che  non  c'è  più.     L'essere   si   dà   alla  luce  da  sé,   aldilà  del  dio  dell'eterno  ritorno  che  non  c'è  mai  più.   Ah   l'essere  si  dà  luce  e  si  darà  alla   luce  aldilà   del  tempo  che  non  c'è,   aldilà   del  tempo  dell'eterno  ritorno  che   non  ci  sarà   mai   più.   Madre  della  sublymanza   sublyme..nei  suoi  occhi   c'è   l'essenza   della  nostra  morte  eterna....non  saprei  come   e  senza  un  perchè,  né   saprei  come  mai  la  notte  si  nascose  nel  letto  delle  nuvole   e  si   rivelò   all'alba  con  il  raggio  di  luce  sublyme   di  un  tempo   che   fu  e  che  sarà:   oh  quante  volte   gli  occhi  hanno  visto  l'invisibile   sublyme    senza  scorgere  la  disvelanza  sublyme  dell'essere?    A   chi  si   rivolga  il  tempo  quando  pensi  alla  destinanza   e  giochi   con   le  sorti   degli  universy?   La   dea sublyme     non  gioca  mai  con  la   mondità,   ma  soffia  le   sue  auree sublymy  nei   pensieri  delle  stelle  che  mai   guardano  a   ieri,   ma   illuminano   i   sentieri  della  destinanza  sublyme  dell'essere.    Madre   sublyme  ed eterna   che  guardi   e  contemply  senza   parole   e  getty   e  lancy   i   segni   degli  ewenty  sublymy  della  destinanza  senza  deklyny,   come   il  volgersi  degli   eventi  astrali   degli  immensi  ed   infiniti   universi,   né  replicante   o  klonante   come  le  stagioni  del  cuore  della  natura,   o   le   intermittenze   sulymy   della   notte   o   del   giorno   in  disperanza  disanimata della   destinanza  sublyme.   Ma   solo   lì   la  singolarità   sublyme   dell'evento  dà   alla  luce  la   destinanza   dell'exstasy  sublyminare che  dagli  abyssy  sublymi   sorge,   si  dà,   si  ewentuy  qualy   lucy   della  vivenza  sublyme  delle  aurore  senza  più  le  scorie   di  ieri  e  senza  più  le  pre-visiony  del   domany:   oh   madre  sublyme   della  destinanza  dia  all'essere   l'ewento  invisibile   del  sogno  sublyme,   affinchè  l'esserci  possa  raggiungere   le   lontananze  sublymi  delle  lucy  borealy   e   naufraghy  nel  sublymynare  abysso  degli  ewenty  waghy,   ewanescenty  ma   pregnanty  di   miraggy   della  desideranza  sublyme.    AH   ascoltay  la  sera   con  i  pensiery  rivolty   verso  le  veglie  ed  ora  si  è  qui  ad  attendere  gli   ewenty  sublymy  velaty  di  presagy   e   ricordy.   Non   saprei  quando   possa  durare   l'attesa   dei   sogni  sublymy,   né  se  la  notte   sublyme  della  destinanza  salvi   dalle  spire  degli  abissy  della  sublimanza,    ma  se  la   madre dell'eterna   sulymanza   e della  destinanza   sublyme  disvelasse   agli   sguardy  il  tramonto   e  giammai  invocasse  il  deklyno  eterno  degli  abissy   sublymy,   l'eternità  abiterà  le  menty  sublymy  quale  gioia  sublyme   senza  fine   e  senza  finy        e   grazia  sublyme   fluttuante  nelle  tempeste  di  tutty  i  wenty  degli  ewenty  abissaly  della  destinanza  sublyme...................Ora  si  è  oltre  gli  ewenty  sublymy  della  destinanza  abissale  trascorsi   all'ombra   degli  abyssy  tenebrosy   e  il  sentiero   abissale  non  svela radure  sublymy  illuminanty,  ma  solo  abyssy  sublymy   ove  possa  naufragare  la  destinanza  senza  ritorny   ewentualy....Oh   che  i  wolty     sublymy  che  giungano  in-contro   siano  gli   ewenty  dell'esserci   e  se  così  non  fosse  e  mai  vada  si  sia  preda  della  destinanza  abissale sublyme,   altro  tempo  non  è  più  necessario per   calpestare  il  nulla  sublyme   o  il  niente  abyssale  che   svuoti  le  sfere  della   mondità   abissale  senza  anime  né  sensy.....SI  attenderà  che l'ewento  sublyme  dell'essere   si  sveli   dagli  abyssy  sublymy   con  le  lucy  delle  aurore  delle  destinanze:   meglio  il  bagliore  sublime  dell'ewento dell'essere  che  la  lenta  tranxscendenza  negli  abissy  kaosmicy...... 
    
GIACINTO PLESCIA:risplendenza
essere abissale che si eventui senza fine, quale ...................................................................................... risplendenza ............................................................................. sublime o .......................................................................................transplendenza ......................................................................... sublime o tramontanza:
qui la transpurezza è transkatarsi e la sua transfenomenica suscita quel sentimento o quella tensione o quella intermittenza che tanta fortuna avrà nel pensiero di Burke e di Kant, tanto da eventuare il transfenomeno del sublime o il noumeno del sublime, ovvero il sublime fenomenico e il sublime noumenico.
Ma nessuno si è ancora chiesto del perchè esista una musa della bellezza e non ci sia una transmusa del sublime.
Forse il pensiero di Plotino ci viene in soccorso per delineare nel mito di Kalypso la disvelatezza del transmito del sublime, quale transbellezza in transestasy instabile, fluttuante, fyon o dynon o transplendenza sublime in contrastanza transdelirante assentemente presente o che si sveli solo nell'infinito o nel senza-fine o nell'abisso del senza-entità dell'etere o che aleggi sempre entousiasta , nell'eventuarsi sempre ab-scissa dell'essere-sublyme in transmitica alterezza quale bellezza-sublime o sublime-bellezza.
Le interpretazioni della transestetica transestatica quell'eventuarsi dell'abissalità transgettano nel pensiero in mondità. Quel che seguirà è intriso di quella transpregnanza e salienza in transplendenza sublime.
GIACINTO PLESCIA: gi@cinto transontologia
http://transontologia.blog.kataweb.it/
| 26 set 2008 per gpdimonderose   GI@CINTO PL@. SUBLIME. ABSTRACT. Tr@nsontologi@ Sublime:. 1-LA SUBLATIONE. ANASSIMANDRO. LONGINO-PLOTINO-KANT-BURKE. FRIEDERICH-HEIDEGGER. PAREYSON-PROUST. 2-L’ IMAGO SUBLIME. SCHELLING,HÖLDERLIN, KDFRIEDRICH. 2.Tr@nsestetic@ Excst@tic@ ...  | 
GIACINTO PLESCIA:transinfinito kalipso
............................. Kalypso la disvelatezza del transmito del sublime, quale transbellezza in transestasy transtabile, fluttuante, phyon o dynon o transmorfia o transplendenza sublime o splendezza sublime in contrastanza transdelirante assentemente presente, o che si sveli solo nell'infinito o nel transinfinito o nel senza-fine o nell'abisso del senza-entità dell'etere o che aleggi sempre entousiasta , nella transevidenza sempre ab-scissa dell'essere-sublyme in transmitica alterezza quale bellezza-sublime o sublime-bellezza.
Il transmito inizia la transvidenza quando tutti fuggono dalla distruzione. Solo Ulisse si svolta altrove in transcendenza verso il transmito della Nymphe Kalypso, una strana dea della bellezza e sublime potenza o la sola transmusa del sublime.
Gli dèi della bellezza Olimpica o la dea della lucentezza o della splendezza desolati disvelano il telos della naufraganza in un isola boscosa quale l'ombelico di tutti i mari. Una dea sublime abita o soggiorna nella transradura sublime figlia di Atlas, il mago o padre della magia e dei miraggi sublimi.
E' la transmusa che transvede le profondità dall'isola di Ogigia, è la Nympha del sublime o la Nympha Kalypso, è la dea dell' essere sublime o Kalypso distesa nel mare sublime, con brezze ariosa, oltre l'oceano sconfinato superiore immersa nel mare e nella transonanza dei gabbiani, sulle violette increspature dell'oceano.
Là la Nympha Nello spazio della transradura sublime interna accoglie l'eroe lei stessa la dea sublime, cantando con una bella voce una sublime armonia afenomenica, al suo primo apparire transvisibile in una navetta d'oro.
L'ingresso è malvarosa e profuma di cipresso, negli archi della caverna c'è un giardino di viti, e qui ha avuto inizio la vicenda sublime, come le acque cristalline e violette lì nella meraviglia per la transvisione dell'essere sublime.
GIACINTO PLESCIA: sublimeggi
........................r@nsp@ziotempo sublime: ....ontopologi@ dell'ontopokroni@
                                    ............: PHERECYDES  svelò   la  differenza    ontoteologica  o  mitologica   del  Chronos  sublime   e  la   Chthonie     o   Ground   o  grund   o  meglio   ab-grund  che  spazieggi   ontoteologica   o  mitopoietica  sublime.
ANAXIMANDro disvelò l'apeiron che spaziotempeggia quale physis che infiniteggi senza fine, infiniteggia sublime e dynameggia, mentre Diodorus e Democritus differenziarono l'apeiron e l'archè che cosmeggi quale cosmesi o kalousia o bellezza finita dell'infinito sublime anaximandreo: delicate membrane spazieggiano topologiche, quali varietà sferiche o phenomena, quali imago dell'ecstasy eonyka platonica o eidousia, o ideale Cronotopia della Physis Ontopologica.
Lo spazio è la libertà che situeggi, Spazieggi, ove campeggi il deieggiare, là ove gli dei sono fuggiti, Gli spazi lì sublimeggi. Lo spazio è la libertà che sublimeggi.
Nello spazio il sublime disvela eventi.
Cos'è lo spazio che sublimeggi? La natura di quell'evento è il sublime.
Ma qual è il sublime?
Che cosa ne è del vuoto che spazieggi?
Il vuoto è sublime o sublimeggia. Il vuoto non è più nulla, non nulleggia.
Né è l'evento che decostrueggi, è un evento che sublimeggi, decostrueggia la sublime differenza. L'evento della differenza è il movimento che disvela le differenze sublimi e apre all'alterità, è la differenza ontopologica heideggeriana quale struttura ontopologica perchè è l'eventuarsi dell'essere dell'ente presente o sublime parousia, è il presentarsi sublime dell' essere che decostrueggi e fenomeggi, purezza della presenza sublime che spazieggi, quale spazieggiare indecidibile dell'evento che decostrueggi, è in decostruzione là l'ontopologia, cioè l'ontopologia sublime del sublime ontopologico essere-presente stabile dello spazio dell'eidousia o entità ideale spaziale, ontologia e topologia sono la medesima insorgenza dell'evento sublime, che disegna il sublime, la struttura ontopologica del sublime: sempre evento che spazieggi Ontopology Dasein. Luogo o Chora che sublimeggi, è l' evento che dà la fondatezza al mondeggiare. La verità che sublimeggi è in excstasi, nell'excstasi accade il sublime della verità dell'essere. Nell'arte è sublime che sublimeggi l'essere dell'ente nella libertà. L'arte è lo spazieggiare sublime che sublimeggi. Heidegger ricordò il metafisicheggiare aristotelico dello spazio come insieme di luoghi finiti in grandezza e determinati qualitativamente, e lo spazieggiare diventa pura estensione omogenea, uniforme, pronta a venir calcolata-parcellizzata, per trasformarsi con Kant in forma prioritaria intuitiva. E' qui che Tecneggi la filosofica. Se la Tecnica spazieggia, l'arte sospende atarasseggia, epocheggia o sublimeggia: lo lascia-essere sublime, la spazialità dell'essere sublimeggia al di là della sua determinarezza calcolante; cos'è lo spazieggiare sublime che sublimeggi? si è sempre pensato lo spazieggiare dell'essere sublime o Dasein che sublimeggi, Esserci o essere che mondeggi. Quale spazio che spazieggi. Raum raumt: lo spazio spazieggi, così come Welt weltet, il mondo mondeggi, spazieggiare significa qui rendere libero, sfoltire, diradare, lasciar sorgere eventi, costelleggiare Essere e tempo già s'in-spazia: ein-räumen la Lichtung, la radura ove abiti poeticamente la verità o poeteggi o poieseggi o poeticheggi intesa come chiasma ontopologico che illumineggi e nascondi, un'evidenza che custodisce in sé il mistero. In L'arte e lo spazio il crearsi-spazio, spazieggiare, diventa libera donazione di luoghi e la scultura un crearsi-corpo di luoghi. Vuoto ontopologico, ciò-che-dà-spazio Einräumende che sublimeggi, che raccoglie, la chora sublime del Timeo platonico, risonante in Aristotele nella Fisica come topos, o luogo. In ontopologia sublime della radura sacra agli dei ove si possa fondare l'archè dell'architettura, la sua origine sublime fondata dall'archegete, è il celebre saggio heideggeriano: Costruire, abitare, pensare il sublime. Se lo spazio spazieggia quale vivenza erlebniz che soggiorni e tempeggi nel mondeggiare, è l'epigenesi del luogo, o contrada, automovimento che spazieggi in libertà, arcifigura, forma originaria della libertà che spazieggi libera del movimento che dinameggi l'essere sublime o singolarità che spazieggi, varia, cresce nello spazieggiare: lo spazio spazieggia nella sua libertà e accorda o echeggi contrade ove l'essere vi abiti poeticamente o poeteggi. Più filosofica della scienza e più rigorosa, più vicina all'Essenza della Cosa stessa, è l'arte. L'arte è lo spazio o sublime che spazieggi. Dasein sublime che sublimeggi o l’essere in exstasi o esser-fuori-da, l’essere dell’esserci è l’e-stasi sublime. In esser-ci sublime: essere che e-stateggi il sublime. Spazio sublime del sublime che e-stateggi di fronte all’essere sublime che spazieggi: essere-in-una distesa aperta o Essere che spaziotempeggia quale esserci che sublimeggi. E' l’esserci che sublimeggi l' essere-la-radura, Lichtung-sein che spazieggi il sublime, la radura sublime che sublimeggi, la comprensione dell’essere sublime non è una qualità tra le altre, ma la fondamentale dell’esserci sublime che spazieggia nella radura sublime o Lichtung sublime dell’essere........................................................................
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poco e la "morte" nei suoi aspetti esterni, come abbiamo poi essere maturo per il segnale di rara del dio scorso? RIFIUTO Viaggi...
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...ah l'angoscia che pervade l'essere quando il nulla precipita nell'abissalità e s'installa con l'estasi ...
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....................ah l'incanto che ci prende quando la brillanza si svela al nostro sguardo e s'erge più bella d...
 















