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Leibniz pensò per primo che nulla c'è senza il sublime matematico o nulla c'è senza il sublime nella bellezza o il sublime nella transmonade. La sublatione transexcelsa si eventua già nella transmonade o archemonade quali singolarità o punti métaphysique, o sublation dei metafisici punti prioritari dell'essere delle transentità.
Qualsiasi transentità che è di per sé è costituito come transmonade.
Leibniz svelò la sublation excelsa della transelevatezza del sublime nella bellezza, non c'è bellezza senza sublime e non c'è sublime senza bellezza, anzi solo il nulla è senza sublime bellezza.
Il sublime è già nella bellezza giacchè la sublation si eventua nella transmonade afenomenica quale transexcelsa transinfinita nell'archemonade, o transapeiron sublatione nella sigolarità sublime della bellezza, non dopo o nel futuro nè post, ma sempre nella priorità transinfinita della sua essenza.
Il fenomeno della sublazione dinamica si transevidenzia, quale ideale della bellezza sublime, solo dopo essere già stato sublation della transmonade sublime.
Leibniz ci dà la svelatenza della sublatione o sublazione o essere sublata, quale essere sublime o sublimanza che si sottrae sublime in transinfinita sublazione o transublazione transexcelsa o sublanza o transublanza o elevazione o sollevamento o transelevatezza, che possano essere più facilmente comprensibili in termini di sublimanza, una sublime sublation della transvisione estetica:
 la  sublazione  è  la  sublimanza  della  bellezza,   la  sublazione  leibniziana  è   la  sublimanza  della  transmonade,  è   la  sublimanza  dell'esserci,  la  sublimanza  del  dasein,  è  la  sublimanza  dell'intenzionalità  sublime  nella  bellezza  estetica,  è  la  transexcelsa  sublimanza  dell'essere. 
L' up-sollevamento  o   Aufhebung  è  solo   la  sublation   ideale  della  entità   o  superentità o  ontica,    giammai  la  sublazione  exstatica  della  sublimanza   ontologica  dell'essere.
Dopo il chiarimento della natura attiva, come slancio   della  sublazione  sublime  nella  bellezza  transestetica, Leibniz   svelò  anche  la    sublatione  dinamica    o  dynamis  sublation  del  sublime  dinamico,  lì  lo slancio è la   gettanza  della   sublimanza  o  della  sublazione   dell'essere.   Quella è la caratteristica fondamentale della transmonade   in   sublazione,  quale struttura ontologica  dello slancio  della  sublimanza. 
Se si interpreta l'essenza della sublatione   quale   transmonade in  sublimanza   quale   slancio  dell' essere  sublime,   quale transperfezione    o  transcompletezza   della   transmonade  sublime   l'intenzionalità   sarà  la  sublazione  exstatica  o  la  gettanza  della  sublatione  o  lo    slancio   sublation   del  sublime. Leibniz pensò   anche  la  sublatione fenomenica  o  noumenica  o  epistemica  o  ontica,    ma  la  sublazione   ontologica    del Dasein, la costituzione dell'esserci   quale essere  sublime   in  sublimanza  svelò  a Leibniz  il modello  per la comprensione della   sublation-monadology:   una transmonade sublime   indivisibile e completa, paragonabile alla   dasein-sublation.  Quell' idea di essere  una metafisica  sublation  in  sublatione  metafisica  o  transcendenza  quale  transublatione  o  in  transublimanza  è la struttura fondamentale della transmonade   sublime  o   l'idea di essere   transublation   senza limiti   o  sublatione dell'infinito  o  del  transapeiron  o  del  transfinito  quale  transinfinita   transublimanza  del  Dasein sublime,  quale   idea della   sublatione  dell' essere  o essere inteso come  Dasein estatica   del  sublime  o    Dasein-sublation-Leibniziana  ontologica     del  sublime  nella  bellezza.          La  transmonade ontologica   è   lo  slancio  della   sublation-dasein   e   non deve essere intesa come una speciale forza dello spirito, ma in una modalità ontologicamente strutturale:   la monade non è anima, ma al contrario: l'anima è una possibile modifica della monade. La dinamica della  sublatione   non è un evento  occasionale  ma  è,   essenzialmente,    La struttura ontologica   estatica   della  dynamis-sublation. Anche per   Plotino la transvisione della bellezza sensibile è fondamentale   nella  katarsi  e ascesi e purezza : L’anima purificata diventa forma, una ragione, si fa tutta incorporea, intellettuale ed appartiene interamente al divino, ov’è la fonte della bellezza e   del   sublime-nella-bellezza,  la bellezza-sublime dell’anima consiste nel rassomigliare al   dio  o  nella  svelatezza  della  transmorfia  divina, poiché da lì deriva la bellezza-sublime e la natura essenziale dell' essere.   Transvisione di svelatenza   delle    immagini della vera fonte della bellezza-sublime   in sé,  la bellezza-sublime a tutte le   transentità  la dà rimanendo in sé,  senza ricevere nulla in sé.
Platone non aveva condannato  l’arte mimetica,  mimetike techne , ma solo quella che imiti  il sensibile e non il modello intelligibile, o  l’idea. Plotino sostiene che l’ arte si sviluppi  da un’idea presente nella transmente   capace di imprimere  o   transformare:  l’arte   non è più così   imitatio   dell’ingannevole mondo delle apparenze sensibili, né  subordinata alla contemplazione di un’essenza metafisica e sovraindividuale, bensì reca in  sè   un’idea di bellezza sublime, o  è  la  svelatenza  del  sublime-nella-bellezza:  una tesi   Plotiniana destinata alle poetiche del neoplatonismo rinascimentale,  per la  transvedenza  o  svelatenza del  transmito  di  Kalypso  la  disvelatezza  del  transmito  del  sublime-nella-bellezza,  quale  transbellezza  in  transestasy transtabile,   diafanè,   fluttuante, phyon   o   dynon o  transmorfia  o  transplendenza  sublime  o   splendezza  sublime in  contrastanza  transdelirante assentemente  presente,  o  che  si  sveli  solo  nell'infinito  o  nel  transinfinito  o   nel  senza-fine  o  nell'abisso  del senza-entità   della  transvedenza  o  che  aleggi  sempre  entousiasta , nella  sublatione  sempre  ab-scissa dell'essere-sublyme   in  transublimanza   o  transexcelsa     alterezza   quale svelatenza  della bellezza-sublime  o   sublime-nella-bellezza   o   come  disvelò   Proklos  il  sublime  quale  elevatezza  sublatione   della  bellezza.    Proclo o   Proklos per   primo  pensò  la  sublimanza  quale   sublatione   o    alterezza  della  bellezza   ideale,   quale  exstasi   excelsa   della   bellezza  nel  sublime  o   sublime  nella  bellezza,  in  un sistema ancora   ontotheologico  ma  che  disveli  il  sublime  quasi  postmoderno,   alla Derrida.  La    trascendenza    della  sublazione  transestetica    è  l' infinito sublime,  o  transapeiron    nell'archè,   o trascendenza  sublation  del  dasein     o struttura   ontotheo-logica   del  sublime:    Sublazione  sublime   dell' essere Divina   khora  o il nulla sublime   al di là dell' essere  bellezza  ideale,  o   il vuoto abissale   quale  nulla   sublazione  del nulla,  quale transpazialità  in  sublatione  sublime  o   Divinità   che  c'è   ma  sempre  al di sopra  o   come   l'al di là nel mezzo  del  dasein   o   essere   sublime  nella  bellezza  ideale.    La trascendenza    della   sublation-dasein      transeleva, dà  la transelevazione   dell'alterezza  dell' essere,  quale   Dasein   sublime    sempre   al di là e al di sopra    della  bellezza  ideale  platonica  o  kantiana   per essere   sempre   una  sublatione  mistica che   trascende   l'estetica   del cielo  e  della terra,   o   del  kosmo  quale  armonia  kosmetica.  Proklos      pensò   la purezza della sublatione    cosmica     quale   trascendenza  del   dasein  sublime  quale   trascendenza della  sublazione,    o   transublatione   sublime sempre  aldilà    dei   modelli ideali  della   bellezza Platonica   o   quale decostruzione della  mistica   Platonica   o   della visione estetica    dionisiaca.  Proklos  introdusse l'idea che  il   sublime  trascenda dall'alterezza o  dalla  sublazione  mistica  per  disvelarsi  nella   transfera  cosmica, e trasformi   anche    la   Divina bellezza, una dichiarazione incredibile   o  inaudita   per   un   neo Platonico.    Lì   il   sublime   è caratterizzato come un grande Daimon che  Proklos  immagina  come una cosmica   sublatione dell'universo  sublime. 
La    Trascendenza   della   sublatione  è transinfinita    anche   nella  profondità dell'essere abissale,  o  transinfinito   sublime  del      dasein ,    in una discendente  spirale   per  essere l'essere di per sé  sublime   soggiorno   nella  bellezza.
Il   Sublime  è in grado di tornare in se stesso è  sublatione   transinfinita,    e   se ritorna in se stesso  è perfetto  da sé,  soggiorna in sè  o  nella  bellezza,     è l' essere in   sublazione  dell' essere nel non-essere   o  nell'essere  dell'ente  o  nel  niente  o  nel  nulla.  Essere   la    sublazione   sublime   dell'Essere:   così  parlò   Kalypso.  Il   transmito   del  sublime  iniziò   con    la transvedenza  della  sublatione,    quando tutti  fuggirono dalla distruzione. Solo  l'eroe  della  naufragranza      svoltò altrove     verso  il  transmito  della Nympha Kalypso, la   dea della bellezza    sublime     diafanè   in    sublatione     o  la  singolarità   primigenia  della  transmusa  del  sublime. 
Gli  dèi   della  bellezza Olimpica o  la dea della lucentezza  o  della  splendezza,  desolati,  disvelano  la  destinanza  della  naufraganza  in un isola boscosa   quale  ombelico di tutti i mari. Una dea   sublime    abita   o  soggiorna  nella   transradura  sublime  figlia   di  Atlas, il mago   o  padre  della  magia  o  dei  miraggi  sublimi.   E'     la  transmusa   della  transvedenza  abissale  che  abita   le profondità   dell'isola di Ogigia,   è  la   Nympha  del  sublime  o  la Nympha Kalypso,   è  la  dea  dell' essere  sublime o Kalypso    distesa   nel mare   sublime, con brezze ariose, oltre l'oceano sconfinato,    superiore,  immersa  nel mare e  nella  transonanza  dei   gabbiani,  sulle  violette  increspature  dell'oceano.   Là  la Nympha  Nello spazio   della  transradura  sublime   interna accoglie   l'eroe   della  naufraganza,   lei   stessa   la  dea  sublime, cantando con una bella voce,  una  sublime  armonia  afenomenica  o  transonanza   o  transcordanza,  alla sua  transvedenza,  diafanè,   transvisibile  in una navetta dorata. L'ingresso   è  diafanè malvarosa in  transvedenza   e   profuma  di cipresso,   sotto  gli archi delle cave  c'è   una vasta  distesa,  o  sublatione  della  transpazialità,  di giardini di vite:  qui ha avuto inizio  la   vicenda   o  il  transmito  della   sublatione  sublime,  come le  acque cristalline  e violette  in  diafanè, lì nella meraviglia per la transvedenza  dell'essere   sublime.  Kalypso la  sublime  dea  si  svelò    quale  sublatione     faccia a faccia  in  nobile  alterezza, quasi   estranea  all'  eroe   della  naufraganza, ma  dentro  la  singolarità   quale sublazione   transinfinita     nell'archè:   seduta sulla riva o  sulla  transradura  transpaziale  abissale  in  transplendenza   e  sublatione    e pianse  nel suo cuore con  lacrime,  sospiri, dolori,  doglianze.  Kalypso   la  sublatione   del   sublime  in  transonanza  e  transcordanza con  l'ermeneuta  Hermes,  seduto in  sedia lucente,  iniziò a interrogare  o interpretate   la  dea   della  sublatione   sublime
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